Pastorale Scolastica

Diocesi di Piacenza-Bobbio

Il Santo viaggio Febbraio 2021

Gesù, Maria e Giuseppe
a voi, Santa Famiglia di Nazareth,
in voi contempliamo
la bellezza della comunione nell’amore vero;
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.

Santa Famiglia di Nazareth,
scuola attraente del santo Vangelo:
insegnaci a imitare le tue virtù,
donaci lo sguardo limpido
che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
nelle realtà quotidiane della vita.

Santa Famiglia di Nazareth,
rinnova il desiderio della santità,
sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.

Santa Famiglia di Nazareth,
ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace
per i bambini e per gli anziani,
per chi è malato e solo,
per chi è povero e bisognoso.

Che cosa porteremo con noi Lo dovremmo ricordare tutti, sempre. Le persone contano, non le cose. Quanto facciamo per le cose, le macchine, le case, l’organizzazione, l’efficienza materiale! Se dedicassimo lo stesso tempo e la stessa attenzione alle persone, il mondo sarebbe diverso. Dovremmo ritrovare il tempo per ascoltare, guardarsi negli occhi, piangere insieme, incoraggiarsi, ridere, passeggiare… Ed è solo questo che porteremo con noi davanti a Dio. Noi e la nostra capacità d’amare. Non le cose, neanche i vestiti, neanche questo corpo… Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciavano negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti e sbuffò, rivolto al bambino. “Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile ti ho preso la bustina dei calciatori… Che cosa devo ancora prenderti?”.
“Prendimi la mano” rispose il bambino

La moglie perfetta “Tu non hai mai pensato di sposarti?” chiese un uomo a un amico. Quello rispose: «Sì, ci ho pensato. Quand’ero giovane lo desideravo molto. Volevo trovare la moglie perfetta. Mi sono messo in viaggio per cercarla. Ho incontrato una bella donna piena di grazia, gentile e molto spirituale, ma che non conosceva il mondo. Allora mi sono rimesso in viaggio. Ho incontrato una donna che era sia spirituale che mondana, bella sotto molti punti di vista, ma non riuscivamo a comunicare. Alla fine, dopo molte ricerche, l’ho trovata. Era profonda di spirito, piena di grazia, bella sotto tutti i punti di vista. Sentivo di aver trovato la moglie perfetta».
L’amico gli chiese: «Allora perché non l’hai sposata?». «Ahimè» rispose l’altro scuotendo la testa, «anche lei stava cercando il marito ideale».
Un tale chiese al computer di trovargli la compagna perfetta: «Voglio una ragazza graziosa, che ami gli sport acquatici e le attività di gruppo». Il computer rispose: «Sposa un pinguino». Amare significa accogliere un «altro» con il suo modo di essere, la sua diversità, i suoi difetti. Il marito perfetto è quello che non vuole una moglie perfetta.

Il palpito del cuore  (Mattia 18 anni)
I fiori sbocciano,
abbandonano i loro nascondigli invernali,
in questo caos sono ancora in grado
di ritrovare la loro bellezza,
che il freddo non è riuscito a sfigurare,
li invidio.
gli uccelli cinguettano sugli alberi,
le farfalle si librano su infinite distese d’erba
portando nel mondo ancestrali colori
e spiriti antichi e romantici,
sono ignari di ciò che accade intorno a loro,
li invidio.
il sole splende,
il cielo è blu,
ma io continuo a percepire
un suono malinconico.
cos’è questo suono?
è forse il silenzioso canto
della solitudine?
è la risata di una lacrima che scorre
sul viso di un’altra vittima
dell’inesistente giustizia della vita?
è il grido di un bambino che gioca
nelle strade deserte?
forse è solo il battito del mio cuore.

L’incidente
Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile. Guidava con molta attenzione perché l’auto che stava usando era nuova fiammante, ritirata il giorno prima dal concessionario e comprata con i risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie rinunce per poter acquistare quel modello.
Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il paraurti di un’altra macchina.
La giovane donna scoppiò in lacrime. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell’altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto.
La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica marrone. Cadde fuori un pezzo di carta.
In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: “In caso di incidente…, ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!”.