Pastorale Scolastica

Diocesi di Piacenza-Bobbio

Il Santo viaggio Maggio 2022

Barare è vincere?
Io baro, tu bari, noi bariamo.
Scopiazzate a scuola, imbrogli nella vita.
Io baro per paura di farmi valere, per darmi un’immagine, per stare al passo con gli altri.
Baro come tutti, senza sapere, a volte, neanche il perché.
Ma perché rinunciare quando si può ottenere di più?
Baro in famiglia e con gli amici. E’ diventata una droga, una mania. Cammino su un terreno franoso e, senza accorgermi, mi allontano dal bene.
Baro nella vita, baro con la mia vita. Questo, fino al giorno in cui la maschera cadrà, la verità sarà alfine svelata, e la mia personalità sarà nuda.
Gesù ha affrontato le proprie responsabilità. All’imbroglio ha preferito la forza della verità.
Non è certo la via più comoda, ma è l’unica che permette di crescere nell’autenticità.
L’imbroglio è sconfitta. Accettiamo di essere noi stessi, di essere veri (B. Pascal)

L’abbraccio
Lo scrittore Renè Bazin racconta di essere entrato una domenica in chiesa. Il sacerdote stava commentando la Parola di Dio a dei fanciulli: era il racconto della passione e c’era una grande commozione nel cuore di tutti. Il prete chiese: “Se noi fossimo stati al posto di Giuda, vedendo Gesù morire con tanto amore, che avremmo fatto?”. Il più piccolo dei presenti chiese di parlare e con dolce fermezza rispose: “Io, se fossi stato al posto di Giuda, anziché disperarmi, sarei corso da Gesù, gli avrei gettato le braccia al collo e gli avrei gridato: Gesù, perdonami!”.

Il giorno in cui il bambino si avvede che non tutti gli adulti sono perfetti diventa adolescente. Il giorno in cui li perdona diventa adulto. Il giorno in cui perdona se stesso diventa saggio…

Quanto pregare
E’ un po’ quello che capita a due amici: se due persone si vogliono davvero bene, cercano di vedersi, di incontrarsi, di parlarsi.: il dialogo diventa espressione del loro amore. Se intendo fare una seria esperienza di preghiera, ti accorgerai di dover attraversare tre tappe:
incominci a “parlare a Dio”,
ti trovi a “parlare con Dio”,
e infine scopri che “pregare è ascoltare Dio”.
Così capirai che tutta la vita è preghiera, se vissuta in comunione con Dio, in amicizia con lui.
Non si prega “fuori” dalla vita, ma “con” la vita.
Ti confido, però, per esperienza, che se è vero quanto detto è anche vero che pregare richiede un tempo da dedicare solo a Dio, per restare a tu per tu con lui.
Quanto tempo tu doni alla preghiera nella tua giornata?

In una stretta d’amore
Sorgente aspetto da te l’acqua viva, tra le mie rive di tutti i giorni. Senza te io sarei acqua stagnante, che imputridisce e muore. Sole, aspetto da te la luce, di giorno, per la mia strada. Senza te non sarei che una barca dimenticata, che dal porto non lascia mai il molo. E da te, l’artista, attendo che tu faccia sprizzare dal mio legno e dalle mie corde una vita misteriosa, poiché senza te non sarei che uno strumento inutile, addormentato, immobile e muto, nello scrigno dei miei giorni. Io vengo davanti a te, eccomi artista ineffabile, e come violino rannicchiato, nelle tue braccia amorose, raccolto e libero, sotto le tue dita che mi cercano, io mi offro per sposarti in una stretta d’amore, e il nostro fanciullo sarà musica, perché canti il mondo (M. Quoist).

Ma che sia una regina
C’era una volta una città famosa. Siccome i suoi abitanti erano decisi e laboriosi, crebbe velocemente, tanto che un bel giorno gli abitanti decisero di eleggere un re.
Chi proponeva un nobile, chi un uomo forte, o coraggioso, o il meglio vestito…
Da tutte le parti scoppiavano grida, minacce, armi che si incrociavano.
Un vecchio saggio, riportata la calma, suggerì: “Chiamiamo un bambino innocente e sia lui ad eleggere un re tra di noi”.
La proposta fu approvata. Portarono all’anziano un bambino, al quale fu chiesto: “Chi vuoi che sia il re di questa grande città?”.
Il bambino li guardò, si succhiò il pollice per un po’, poi disse: “Io non voglio un re. Voglio una regina: la mia mamma”.
Le mamme al governo. E’ un’idea magnifica. Il mondo sarebbe certamente più pulito, si direbbero meno parolacce, tutti darebbero la mano ad uno più grande prima di attraversare la strada…

Dio l’ha pensata allo stesso modo. E ha fatto Maria.