IL Santo viaggio Novembre 2021
Il giudizio universale
Dopo una vita semplice e serena, una donna morì e si trovò subito a far parte di una lunga e ordinata processione verso il Giudice Supremo. Udì il Signore che diceva ad uno: “Tu mi hai soccorso quando ero ferito in autostrada e mi hai portato in ospedale; entra nel mio Paradiso”.
Poi ad un altro: “Tu hai fatto un prestito senza interessi ad una persona in difficoltà; vieni a ricevere il premio eterno”. La povera donna venne presa dallo sgomento perché, per quanto si sforzasse, non ricordava di aver fatto nulla di eccezionale. Col cuore che batteva forte, e tanto timore, arrivò davanti al Signore. Subito si sentì avvolta dal suo sorriso. “Tu hai stirato tutti i miei vestiti, mi ha preparato pasti con amore, mi hai accompagnato con il tuo amore e la tua dedizione… Entra nella mia felicità”.
A volte è così difficile immaginare quanto sia straordinario l’ordinario
Paradossi del nostro tempo
Nel nostro tempo abbiamo autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti. Comperiamo di più ma godiamo meno. Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole. Abbiamo più istruzione ma meno buon senso, più medicine ma meno benessere. Spendiamo senza ritegno, ma ridiamo troppo poco, vediamo troppa TV e preghiamo di rado. Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà ma ridotto i nostri valori. Parliamo troppo, ascoltiamo troppo poco. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. Però la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro (G. Carlin).
Sul bus
Un ragazzo di 24 anni, guardando attraverso la finestra del bus, gridò: “Guarda, papà, gli alberi ci vengono incontro!”. Il padre sorrise. Una giovane coppia, seduta lì vicino, rise per il comportamento infantile del giovane.
Il ragazzo tornò ad esclamare: “Guarda, papà, le nuvole ci seguono!”.
Una giovane coppia disse al padre del giovane: “Perché non porta suo figlio da un bravo medico?”
L’uomo sorrise e rispose: “Ci siamo appena stati, siamo appena usciti dall’ospedale. Mio figlio era cieco dalla nascita e oggi per la prima volta può vedere”.
Ogni persona ha una sua storia. Non giudichiamola fino a quando non la conosciamo. Le verità ci stupiranno…
Lo sguardo
Grazie, Signore, per i miei occhi, finestre aperte sui grandi spazi.
Fa’ che i miei occhi siano chiari, Signore, e che il mio sguardo susciti fame di purezza. Fa’ che non sia mai uno sguardo deluso, disingannato, disperato, ma che sappia ammirare, estasiarsi, contemplare. Concedi ai miei occhi di sapersi chiudere per meglio ritrovarti, ma che mai si distolgano dal mondo per paura. Concedi al mio sguardo di essere così profondo da riconoscere la tua presenza nel mondo. E fa’ che mai i miei occhi si chiudano sulla miseria degli uomini. Che il mio sguardo, Signore, sia netto e fermo, ma sappia intenerirsi. Ed i miei occhi siano capaci di piangere. Fa’ che il mio sguardo non turbi colui che incontra, che non sconvolga ma porti pace, che non rattristi ma comunichi gioia, che non seduca per tener prigioniero, ma che inviti e si apra all’accoglienza.