Il Santo Viaggio Dicembre 2018
Meditazioni per il sostegno spirituale degli operatori scolastici
Tutto canta Guardo le mie mani, il mio cuore, il mio mondo, e inorridisco di vergogna. Ho sporcato tutto, Signore. Ma, nell’oceano sconfinato dell’amarezza disperata che oggi è nata, si accende una luce: è la prima alba di un mondo nuovo che tu, o Signore, malgrado tutto riesci a fare. Esco di casa: guardo gli uomini e le cose e nulla m’impaurisce. Sento che tutto canta. Vedo che tutto sorride. Scopro che tutto è nuovo perché tu, o Signore, hai cancellato “l’ieri” di una creazione sbagliata per colpa di un uomo come me, e getti il seme di cieli nuovi e di una terra nuova. Grazie, Signore!
Un cuore nuovo I nostri sono giorni in cui dobbiamo proclamare che la vita è in pericolo, che la terra è minacciata. Ma anche che un altro mondo è possibile. La terra veste abiti da guerra, un vestito troppo vecchio ormai e senza futuro, che si crede forte ed è logoro. Dai suoi strappi traspare solo la morte. Ma un altro vestito è possibile, un altro cuore, un’altra umanità. Forse abbiamo versato vino nuovo in otri vecchi, rattoppato un cuore d’uomo troppo lacerato, uno straccio di cuore, cui siamo rimasti inutilmente attaccati. E abbiamo sciupato e rovinato il vangelo, come vino perduto. Altra strada non c’è che quella di un cuore nuovo. E verrà se insisto a cercare, ad ascoltare Uno che mi parli sul cuore. Verrà se prenderò il Vangelo come mio abito, se indosserò le beatitudini, se comporrò le mie parabole di vita, con il cuore di Cristo, con le mani giunte.
Paradiso e inferno Dopo una lunga vita un valoroso samurai fu destinato al paradiso, ma per arrivarci doveva attraversare l’inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di cibi succulenti. Ma i commensali, seduti tutt’intorno, erano smunti e scheletrici da far pietà. “Vedi, disse l’angelo che lo accompagnava, quando arrivano qui tutti ricevono due bastoncini per mangiare, che sono lunghi un metro e devono essere impugnati all’estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca.” La punizione era davvero terribile: per quanti sforzi facessero nessuno riusciva a portarsi nulla alla bocca. Quando giunse in paradiso il samurai fu sorpreso. Il paradiso era assolutamente identico all’inferno ed anche qui i commensali avevano bastoncini lunghi un metro, che dovevano essere rigorosamente impugnati all’estremità. Eppure la gente era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia. “Ma come è possibile?” chiese il samurai. L’angelo sorrise: “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo ed a portarselo alla bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui, al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino. Paradiso e inferno sono nelle tue mani. Oggi.
Preghiera Il beato per eccellenza sei tu, Gesù, che hai sofferto persecuzione per essere fedele alla volontà del Padre. Anche i tuoi discepoli, secondo la tua promessa (Gv 15,20; 16,2), sono provati dalla persecuzione, che quasi autentica l’esperienza cristiana. In realtà nessuno ci tortura, almeno qui in Italia, e siamo liberi di testimoniarti. Però gli sguardi ironici, le parole ambigue, il clima in cui siamo immersi non facilita parlare di te. La fedeltà alla tua volontà non è mai stata facile e non lo è neppure oggi, perché per molti la fede è un segno di dipendenza, di insufficienza, di arretratezza. Ci criticano, tante volte giustamente, per i nostri errori; ci deridono perché non cavalchiamo il pensiero alla moda; non ci ascoltano neppure quando pronunciamo il tuo nome. Eppure è in te e solo in te che l’uomo troverà se stesso. Aiutaci, o Signore, ad essere testimoni coraggiosi.
Giovani… Volevo latte. E ho ricevuto un biberon. Volevo dei genitori e ho ricevuto un giocattolo. Volevo parlare e ho ricevuto un televisore. Volevo imparare e ho ricevuto pagelle. Volevo pensare e ho ricevuto sapere. Volevo una visione generale e ho ricevuto un’ideuzza. Volevo essere libero e ho ricevuto la disciplina. Volevo amare e ho ricevuto la morale. Volevo felicità e ho ricevuto denaro. Volevo un senso e ho ricevuto una carriera. Volevo speranza e ho ricevuto paura. Volevo cambiare e ho ricevuto compassione. Volevo vivere…
Che cosa ne pensiamo noi adulti?