Pastorale Scolastica

Diocesi di Piacenza-Bobbio

Il Santo viaggio Ottobre 2021

Gli occhiali di Dio: Nella redazione del cielo si è liberato un posto da giornalista. Io sono pronto per l’esame. Sono nell’ufficio di Dio e sfruttando la sua assenza scorgo i suoi occhiali sulla scrivania. Li inforco. Rimango estasiato. Di ogni cosa mi appare la realtà più profonda. Vedo un bambino che cuce palloni sfruttato da un padrone che lo sta sgridando. Non sopporto oltre: raccolgo lo sgabello che sta sotto la scrivania e glielo tiro in testa. Ma ecco che ritorna Dio: ha visto tutto e mi dice: “Non ti rendi conto che ti sei messo i miei occhiali ma non il mio cuore? Ha diritto di giudicare solo chi ha il potere di salvare. Ed ora va e scrivi con il cuore…” (Don R. Zocca) Non vi è nessuno dal quale tu non possa imparare. Dinanzi a Dio che parla in tutti tu sei sempre in prima elementare (Dag Hammarskjold).
Signore, guarda questo biglietto, mi fa paura. Tu conosci il suo segreto, tu conosci la sua storia. Com’è pesante! Mi impressiona perché non parla, non dirà mai tutto ciò che si nasconde nelle sue piaghe.

Porta su di sé il sudore umano, è sporco di delusione, a volte di dignità infangata.

In quante dita è passato, Signore? E che ha fatto in questi lunghi viaggi silenziosi?

Ha offerto delle rose bianche alla fidanzata raggiante,

Ha pagato i confetti del battesimo, nutrito il roseo neonato.

Ha messo il pane sulla tavola, ha permesso le risate dei giovani e la gioia degli anziani.

Ha dato il libro per la scuola del bimbo…

Ma ha inviato la lettera di licenziamento,

ha sedotto l’adolescente e fatto dell’adulto un ladro.

O Signore, ti offro questa banconota. Ti ringrazio per tutta la vita e la gioia che ha donato, ti chiedo perdono per il male che ha fatto.

Ma soprattutto, o Signore, te la offro per tutto il lavoro dell’uomo, per tutta la pena dell’uomo di cui è simbolo e che, domani finalmente, moneta incorruttibile, sarà cambiata nella tua vita eterna
(M. Quoist)

La corruzione: Un capomastro lavorava da molti anni alle dipendenze di una grossa società edile. Un giorno ricevette l’ordine di costruire una villa secondo un progetto a suo piacere, senza badare a spese. I lavori cominciarono presto, ma il capomastro, approfittando di questa cieca fiducia, usò materiali scadenti, assunse operai poco competenti a stipendio più basso, per intascare la somma risparmiata. Quando la villa fu terminata, il capomastro consegnò al Presidente della società la chiave d’entrata. Il Presidente gliela restituì sorridendo e disse, stringendogli la mano: “Questa villa il nostro regalo per lei, in segno di stima e riconoscenza”.

Il bambino e il vecchio: Disse il bambino: “A volte lascio cadere il cucchiaio”. Disse il vecchio: “Succede spesso anche a me”.
Il bambino sussurrò: “Ho bagnato i pantaloni”. “Lo faccio anch’io”, sorrise il vecchietto.
Disse il bambino: “Io piango spesso”. Il vecchio annuì: “Anch’io”.
“Ma la cosa peggiore di tutte, disse il bambino, è che nessuno presta attenzione a me”. In quel momento sentì il calore di una vecchia mano rugosa sulla sua manina paffuta.
“So cosa vuoi dire”, disse il vecchietto.
Dall’inizio alla fine, la vita è fragile. E ci sei tu, per proteggerla…

Perché questo foglio: Questo sussidio, che l’Ufficio Diocesano di Pastorale Scolastica predisporrà ogni mese, per la durata dell’intero anno scolastico, vuole essere un’occasione rivolta ai cristiani che operano nella scuola, per fermarsi un poco, per sostare, e raccogliere la propria vita e il proprio agire intorno a Gesù Cristo, che li motiva e dona loro senso. Leggere e meditare queste semplici righe può inoltre farci sentire più Chiesa, perché consapevoli che altri, in tutte le scuole della Diocesi, cercano di vivere con coraggio e passione, pur tra mille difficoltà, la loro fede.
Il direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Scolastica (G. Marchioni)