Il Santo Viaggio Aprile
Alzati e cammina!
Gesù non vuole che viviamo strisciando a terra.
Al paralitico disse: “I tuoi peccati sono perdonati. Alzati e cammina!”.
Gesù non vuole che viviamo nel fango, che sguazziamo nella melma, nutrendoci di avanzi contaminati.
Anche il figlio prodigo tornò da suo padre, che lo rivestì con abiti caldi e puliti.
Gesù non vuole che sprofondiamo in acque torbide, come Pietro, che quando rinnegò il suo amato maestro annegò il rimorso in lacrime amare.
Bastò uno sguardo di Cristo, per restituirgli la dignità e il rispetto di se stesso.
Gesù non vuole che cadiamo nella disperazione del peccato. Continuò ad amare Giuda anche dopo il suo tradimento.
E accordò il perdono e la vita eterna al malfattore crocifisso accanto a lui.
Ti senti amata/o da Gesù?
Sappi che anche se ti senti sconfitta/o, se sei abbattuta/o, se sei nelle tenebre, lui viene a cercarti.
E quando un cuore si apre, non è la sua tenebra che esce, ma è la luce del Signore che entra!
La pietra azzurra
Una bambina entrò in una famosa gioielleria e indicò uno splendido collier. “Disse al gioielliere: “Puoi farmi un pacco regalo?”. Quello rispose: “Quanti soldi hai?”. La bimba, in punta di piedi, versò il contenuto di una scatoletta sul banco: ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, alcune conchiglie, delle figurine. “Bastano? Voglio fare un regalo a mia sorella. Da quando non c’è più la mamma è lei che ci fa da mamma e non ha più tempo per sè”. L’uomo incartò il collier e lo consegnò alla bambina. Un’ora dopo entrò in negozio una bella ragazza con due meravigliosi occhi azzurri. “Questa collana è stata comprata qui?”. “Sì signorina”. “E quanto è costata?”. “I prezzi praticati nel mio negozio riguardano solo il mio cliente e me”. “Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Come poteva pagare un collier come questo?”. Il gioielliere riconsegnò il pacco alla ragazza. “Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva”.
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16).
I miei genitori sono separati
Eccomi davanti a te, Signore, con il mio fardello gettato, donato, e dopo tanti giorni e anni, stretto tra le mie braccia.
Ora so, Signore, chi sono.
Sono il luogo del loro incontro,
sono il legame che non può essere sciolto.
Sono la carne che non può essere separata.
Sono il “loro” amore che vive finchè vivrò.
Sono loro due in me, per sempre.
Voglio vivere, Signore, perché essi vivano,
crescere perché essi crescano,
amare perché essi amino,
e, silenziosamente, genererò i miei genitori,
darò un senso e una pienezza alla loro vita,
cercando di trovarlo per la mia.
Abbelliamo ai nostri genitori la sera della loro vita, come essi hanno abbellito l’aurora della nostra
La forza della semplicità
Un uomo sussurrò: “Dio parla con me!”. E un usignolo cominciò a cantare, ma l’uomo non lo ascoltò.
Allora l’uomo ripetè: “Dio parla con me!”. E si sentì l’eco di un tuono, ma l’uomo fu incapace di ascoltare.
L’uomo si guardò attorno e disse: “Dio, fa che veda!”. E una stella brillò nel cielo, ma l’uomo non la vide.
L’uomo cominciò a gridare: “Dio, mostrami un miracolo!”. E nacque un bambino, ma l’uomo non sentì il battere della vita.
Allora l’uomo cominciò a piangere e a disperarsi: “Dio, toccami e fammi sapere che sei qui con me!”. E una farfalla si pose dolcemente sulla sua spalla. L’uomo spaventò la farfalla con una mano e deluso continuò la sua strada, triste, solo, con il cuore pieno di paura.
Dove c’è la vita, lì c’è Dio. Sei capace di riconoscerlo?
————————
“(Le donne) vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: ‘Chi ci rotolerà via il masso all’ingresso del sepolcro?’ “ (Mc 16,2-3).
Tu non sei un frammento destinato a finire nel nulla e quindi impegnato ad affermarti per compensare con i tuoi successi il vuoto che lentamente afferra la tua vita; ma sei un abitante dell’eternità, della quale puoi gustare tutto il sapore affidandoti alla delicatezza divina. Ma è proprio questo passaggio che si fa problematico. L’orgoglio e la superbia, che apparentemente ti offrono sicurezze nell’immediato, sperimentato come sotto controllo, dipendente dalle tue decisioni, in realtà ti legano, ti nascondono la luce, la verità, come quel masso si frapponeva tra Cristo e la vita. La risurrezione di Gesù ti interpella e ti provoca. Puoi dimenticartene e lasciarti catturare nuovamente dalle tue ansie; ma puoi anche contemplarla e scoprire un atteggiamento nuovo verso la vita, che non è più rincorsa ansimante, ma luogo dell’incontro con l’Amore