Pastorale Scolastica

Diocesi di Piacenza-Bobbio

IL Santo viaggio Maggio 2021

Preghiera per la famiglia
Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno,
noi ti benediciamo e ti ringraziamo
per questa nostra famiglia
che vuol vivere unita nell’amore.

Ti offriamo le gioie e i dolori della nostra vita,
e ti presentiamo le nostre speranze per l’avvenire.

O Dio, fonte di ogni bene,
dona alla nostra mensa il cibo quotidiano,
conservaci nella salute e nella pace,
guida i nostri passi sulla via del bene.

Fa che dopo aver vissuto felici in questa casa,
ci ritroviamo ancora tutti uniti nella felicità del paradiso.
Amen.

La sosta
Due boscaioli lavoravano nella stessa foresta ad abbattere alberi. I tronchi erano imponenti. I due boscaioli usavano le loro asce con identica bravura, ma con una diversa tecnica: il primo colpiva il suo albero con incredibile costanza, un colpo dietro l’altro, senza fermarsi se non per riprendere fiato rari secondi.
Il secondo boscaiolo faceva una discreta sosta ogni ora di lavoro.
Al tramonto, il primo boscaiolo era a metà del suo albero. Aveva sudato sangue e lacrime e non avrebbe resistito cinque minuti di più.
Il secondo era incredibilmente al termine del suo tronco. Avevano cominciato insieme e i due alberi erano uguali!
Il primo boscaiolo non credeva ai suoi occhi. “Non ci capisco niente! Come hai fatto ad andare così veloce se ti fermavi tutte le ore?”.
L’altro sorrise: “Hai visto che mi fermavo ogni ora. Ma quello che non hai visto è che approfittavo della sosta per affilare la mia ascia”.
Il tuo spirito è come l’ascia. Non lasciarlo arrugginire. Ogni giorno affilalo un po’:

La fede
Era una famigliola felice e viveva in una casetta di periferia. Ma una notte scoppiò nella cucina della casa un terribile incendio.
Mentre le fiamme divampavano. genitori e figli corsero fuori. In quel momento si accorsero, con infinito orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro ed era salito al piano superiore.
Che fare? Il papà e la mamma si guardarono disperati, le due sorelline cominciarono a gridare. Avventurarsi in quella fornace era ormai impossibile… E i vigili del fuoco tardavano.
Ma ecco che lassù, in alto, s’aprì la finestra della soffitta e il bambino si affacciò, urlando disperatamente: “Papà! Papà!”.
Il padre accorse e gridò: “Salta giù!”.
Sotto di sè il bambino vedeva solo fuoco e fumo nero, ma senti la voce e rispose: “Papà, non ti vedo…”.
“Ti vedo io, e basta. Salta giù!”, urlò, l’uomo.
Il bambino saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo.
Non vedi Dio. Ma Lui vede te. Buttati!

Il tesoro nascosto
Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo». (Matteo 13,44)
Accade a uno che, per caso, senza averlo programmato, tra rovi e sassi, su un campo non suo, resta folgorato dalla scoperta e dalla gioia. L’incontro con Dio non sopporta statistiche, è possibile a tutti trovarlo o essere trovati da lui, sorpresi da una luce sulla via di Damasco, oppure da un Dio innamorato di normalità, che passa, come dice Teresa d’Avila, “fra le pentole della cucina”, che è nel tuo campo di ogni giorno, là dove vivi e lavori e ami, come un contadino paziente. La gioia è il primo tesoro che il tesoro regala, è il movente che fa camminare, correre, volare: per cui vendere tutti gli averi non porta con sé nessun sentore di rinuncia, sembra piuttosto lo straripare di un futuro nuovo, di una gioiosa speranza.
Niente di quello di prima viene buttato via. Il contadino vende tutto, ma per guadagnare tutto. Lascia molto, ma per avere di più.

Una lettera d’amore
Per il suo compleanno, una principessa ricevette dal fidanzato un pesante pacchetto. Impaziente per la curiosità, lo apri e trovò… una palla di cannone. Delusa e furiosa, scagliò a terra il nero proiettile di bronzo. Cadendo, l’involucro esteriore della palla si aprì, e apparve una palla più piccola d’argento. La principessa la raccolse subito.
Rigirandola fra le mani, fece una leggera pressione sulla sua superficie. La sfera d’argento si aprì a sua volta e apparve un astuccio d’oro. Questa volta la principessa aprì l’astuccio con estrema facilità. All’interno, su una morbida coltre di velluto nero, spiccava un magnifico anello, tempestato di splendidi brillanti che facevano corona a due semplici parole: ti amo.

Molta gente pensa: la Bibbia non mi attira. Contiene troppe pagine austere e incomprensibili. Ma chi fa lo sforzo di rompere il primo “involucro”, con attenzione e preghiera, scopre ogni volta nuove e sorprendenti bellezze. E soprattutto verrà presto colpito dalla chiarezza del messaggio divino inciso nella Bibbia: Dio ti ama.

 

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Il Santo viaggio Aprile 2021

Preghiera per la famiglia
O Dio,
che dall’inizio hai mirabilmente
istituito il matrimonio
alla luce del mistero di Cristo e della Chiesa,
concedi ai noi tuoi fedeli,
uniti da un vincolo perenne e fecondo,
di essere generosi ministri della tua carità
e di educare i figli con vigile cura
secondo lo spirito del Vangelo.

La Grazia di Cristo, tuo Figlio,
rinnovi ogni giorno le nostre famiglie,
e sostenga i coniugi cristiani, perchè,
vivendo in santità la comunione sponsale,
giungano alla perfezione della carità evangelica.

Santifica, o Padre, con il tuo Spirito
gli affetti che animano le nostre famiglie;
fa che l’amore vicendevole e sincero dei genitori
e la dedizione devota e riconoscente dei figli
trovino principio e sostegno nel sacrificio di Cristo.
Amen.

Il decollo
L’aeroporto di una città ven­ne investito da un furioso temporale. I passeggeri attraversarono di corsa la pista per salire su un DC3 pronto al decollo per un volo interno.
Il decollo era prossimo e un uomo dell’equipag­gio chiuse il pesante portello dell’aereo.
Improvvisamente si vide un uomo che correva ver­so l’aereo, riparandosi come poteva, con un imper­meabile. Il ritardatario bussò energicamente alla porta dell’aereo, chiedendo di entrare. L’hostess gli spie­gò a segni che era troppo tardi. L’uomo raddoppiò i colpi contro lo sportello dell’aereo. L’hostess cer­cò di convincerlo a desistere. «Non si può… E’ tar­di… Dobbiamo partire», cercava di farsi capire a se­gni dall’oblò.
Niente da fare: l’uomo insisteva e chiedeva di en­trare. Alla fine, l’hostess cedette e aprì lo sportello. Tese la mano e aiutò il passeggero ritardatario a issarsi nell’interno.
E rimase a bocca aperta. Quell’uomo era il pilo­ta dell’aereo.
Attento! Non lasciare a terra il pilota della tua vita.

La parabola del fico sterile «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?” Ma quegli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finche io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire, se no, lo taglierai”». (Lc 13,6-9)
Spunti per la riflessione
Gli alberi di fico, in Palestina, producono due volte all’anno: maggio-giugno e quella più importante in agosto-ottobre. Dopo tre anni di vita una pianta di fico di solito dà frutti.

La storia del fico è la nostra storia.

  • Che cosa rappresentano i frutti?
  • Perché la pianta non ne dà?
  • Chi è il contadino? E il padrone?

Che cosa rappresentano il concime e il lavoro di zappa?

Verso la Pasqua, al tempo del Coronavirus
Giorno dopo giorno, costretti ad ascoltare
la conta dei morti, prima degli scampati.
Domani sarò fra gli uni o gli altri?
Veloce mi rincorre impalpabile nemico,
avido di iniettarmi il suo orrido veleno.
Timore, sospetto, isolamento
rendono ansiosi i giorni che inquietano la sera.
Anche oggi ho vinto e stanco mi preparo a nuova lotta.
Per quanto ancora?
Ma quando esausto cesserò il combattimento,
non sarà del nemico la Vittoria.

don Carlo 83 anni (10.3.20)

Le piccole cose
Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell’umanità, si presentò un giorno da San Francesco di Sales e gli chiese:
“Che cosa devo fare per la pace del mondo?”.
San Francesco di Sales gli rispose sorridendo:
“Non sbattere la porta così forte…”.

Sono sempre i piccoli inconvenienti che fanno i grandi litigi. A volte i divorzi cominciano per dei calzini dimenticati sotto il letto. Ma anche i grandi amori sono fatti di tante piccole cose.

 

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Il Santo viaggio Marzo 2021

Preghiera per la famiglia

 O Maria, Vergine madre di Dio,
la tua natività ha annunziato la gioia all’universo:
da te è nato il sole di giustizia,
Cristo nostro Dio.
illumina le nostre famiglie
con la luce divina del suo amore,
rendile consapevoli e liete
del dono immenso che custodiscono,
perchè sappiano trasmetterlo
con fiducia e speranza
di generazione in generazione.

Sposa e madre, donna nascosta di Nazareth,
in piena obbedienza di fede
ed umile coscienza di bimbo
hai educato Gesù, il Figlio di Dio,
a credere ed amare:
sostieni tutte le famiglie
nel trasmettere il senso e la bellezza della vita:
possano irradiare la terra
con la luce dell’amore autentico
e insegnare ai giovani il segreto dono,
il Vangelo vivente: Cristo tuo figlio.
Amen.

Che cosa trovi nei cuori
C’era una volta un uomo seduto ai bordi di un’oasi all’entrata di una città. Un giovane si avvicinò e gli domandò: “Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?”. Gli chiese il vecchio: “Com’erano gli abitanti della città da cui vieni?”. “Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là”. “Così sono gli abitanti di questa città”, gli rispose il vecchio.

Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all’uomo e gli pose la stessa domanda: “Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?”. “Com’erano gli abitanti della città da cui vieni?”. “Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli”. “Anche gli abitanti di questa città sono così”, rispose il vecchio.

Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all’abbeveraggio aveva udito le conversazioni. Disse al vecchio: “Come puoi dare due risposte differenti alla stessa domanda posta da due persone?”.

“Figlio mio”, rispose il vecchio, “ciascuno porta il suo universo nel cuore. Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui. Al contrario, colui che aveva degli amici nell’altra città troverà anche qui degli amici leali. Perché, vedi, le persone sono ciò che noi troviamo in loro”.

La cuoca
«È pronto!». Il marito, che leggeva il giornale, e i due figli, che guardavano la televisione, si misero a tavola.
La donna arrivò.
Ma invece delle solite, profumate portate, mise in centro tavola un mucchietto di fieno. «Ma… ma!», dissero i tre uomini.
La donna li guardò e rispose serafica: «Be’, come avrei potuto immaginare che ve ne sareste accorti? Cucino per voi da vent’anni e in tutto questo tempo non ho mai sentito da parte vostra una parola che mi facesse capire che non stavate masticando fieno».
Per festeggiare il decimo anniversario del matrimonio una donna chiese alla rivista letta dal marito di pubblicare un messaggio per lui. Eccolo: «Grazie, grazie amore mio, perché se oggi sono una donna, una moglie e una madre felice lo devo a te. Grazie perché mi fai sentire sempre e dovunque l’unica donna al mondo per te. Grazie perché mi fai sentire bella. Grazie perché mi fai sentire importante. Grazie per i tuoi sguardi d’amore quando siamo in mezzo alla gente. Grazie per i tuoi “ti amo” lasciati qua e là quando e dove meno me l’aspetto. Grazie perché ci sei. Grazie per questi splendidi anni d’amore».

Come pregare
Non ho saputo dire nulla ad una mamma nel dolore. Il suo bambino di tre anni stava morendo. Io pensavo a tutta quella felicità sconvolta. Non osavo parlare di preghiera. Domandare che cosa? Sentivo che attendeva il mio aiuto, ma non avevo parole, perché noi siamo abituati a chiedere che queste cose non accadano, mentre non siamo abituati a pregare per viverle.
Dio non può essere la mia forza quando cammino a lato delle mie scarpe.
La mia preghiera di uomo coraggioso deve cercare di attirare la forza di Dio nella mia vita reale. Non chiederò che una cosa: “Signore, aiutami a vivere ciò che debbo vivere”.

Il coraggio di vivere
Un uomo si sentiva oppresso dalle difficoltà della vita: “Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile”.
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: “Queste sono le tue sofferenze”.
Tutta l’acqua del bicchiere s’intorbidì e s’insudiciò.
Il maestro prese un’altra manciata di cenere, si affacciò alla finestra e la buttò nel mare.
La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente com’era prima.
“Vedi?” spiegò il maestro. “Ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d’acqua o il mare”.

 Troppi cuori piccoli, troppi animi esitanti, troppe menti ristrette e braccia rattrappite.
Una delle mancanze più serie del nostro tempo è il coraggio. Non la stupida spavalderia, la temerarietà incosciente, ma il vero coraggio che di fronte ad ogni problema fa dire tranquillamente: “Da qualche parte certamente c’è una soluzione ed io la troverò”.

 

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Il Santo viaggio Febbraio 2021

Gesù, Maria e Giuseppe
a voi, Santa Famiglia di Nazareth,
in voi contempliamo
la bellezza della comunione nell’amore vero;
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.

Santa Famiglia di Nazareth,
scuola attraente del santo Vangelo:
insegnaci a imitare le tue virtù,
donaci lo sguardo limpido
che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
nelle realtà quotidiane della vita.

Santa Famiglia di Nazareth,
rinnova il desiderio della santità,
sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.

Santa Famiglia di Nazareth,
ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace
per i bambini e per gli anziani,
per chi è malato e solo,
per chi è povero e bisognoso.

Che cosa porteremo con noi Lo dovremmo ricordare tutti, sempre. Le persone contano, non le cose. Quanto facciamo per le cose, le macchine, le case, l’organizzazione, l’efficienza materiale! Se dedicassimo lo stesso tempo e la stessa attenzione alle persone, il mondo sarebbe diverso. Dovremmo ritrovare il tempo per ascoltare, guardarsi negli occhi, piangere insieme, incoraggiarsi, ridere, passeggiare… Ed è solo questo che porteremo con noi davanti a Dio. Noi e la nostra capacità d’amare. Non le cose, neanche i vestiti, neanche questo corpo… Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciavano negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti e sbuffò, rivolto al bambino. “Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile ti ho preso la bustina dei calciatori… Che cosa devo ancora prenderti?”.
“Prendimi la mano” rispose il bambino

La moglie perfetta “Tu non hai mai pensato di sposarti?” chiese un uomo a un amico. Quello rispose: «Sì, ci ho pensato. Quand’ero giovane lo desideravo molto. Volevo trovare la moglie perfetta. Mi sono messo in viaggio per cercarla. Ho incontrato una bella donna piena di grazia, gentile e molto spirituale, ma che non conosceva il mondo. Allora mi sono rimesso in viaggio. Ho incontrato una donna che era sia spirituale che mondana, bella sotto molti punti di vista, ma non riuscivamo a comunicare. Alla fine, dopo molte ricerche, l’ho trovata. Era profonda di spirito, piena di grazia, bella sotto tutti i punti di vista. Sentivo di aver trovato la moglie perfetta».
L’amico gli chiese: «Allora perché non l’hai sposata?». «Ahimè» rispose l’altro scuotendo la testa, «anche lei stava cercando il marito ideale».
Un tale chiese al computer di trovargli la compagna perfetta: «Voglio una ragazza graziosa, che ami gli sport acquatici e le attività di gruppo». Il computer rispose: «Sposa un pinguino». Amare significa accogliere un «altro» con il suo modo di essere, la sua diversità, i suoi difetti. Il marito perfetto è quello che non vuole una moglie perfetta.

Il palpito del cuore  (Mattia 18 anni)
I fiori sbocciano,
abbandonano i loro nascondigli invernali,
in questo caos sono ancora in grado
di ritrovare la loro bellezza,
che il freddo non è riuscito a sfigurare,
li invidio.
gli uccelli cinguettano sugli alberi,
le farfalle si librano su infinite distese d’erba
portando nel mondo ancestrali colori
e spiriti antichi e romantici,
sono ignari di ciò che accade intorno a loro,
li invidio.
il sole splende,
il cielo è blu,
ma io continuo a percepire
un suono malinconico.
cos’è questo suono?
è forse il silenzioso canto
della solitudine?
è la risata di una lacrima che scorre
sul viso di un’altra vittima
dell’inesistente giustizia della vita?
è il grido di un bambino che gioca
nelle strade deserte?
forse è solo il battito del mio cuore.

L’incidente
Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile. Guidava con molta attenzione perché l’auto che stava usando era nuova fiammante, ritirata il giorno prima dal concessionario e comprata con i risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie rinunce per poter acquistare quel modello.
Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il paraurti di un’altra macchina.
La giovane donna scoppiò in lacrime. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell’altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto.
La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica marrone. Cadde fuori un pezzo di carta.
In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: “In caso di incidente…, ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!”.

        

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Il Santo viaggio Gennaio 2021

Preghiera per la famiglia
Sii benedetta in eterno dagli angeli e dagli uomini,
o fortunata Casa di Nazareth,
tra le tue mura ospiti Gesù,
sorgente del vero amore.

Tu custodisci Maria, la piena di grazia,
accogli Giuseppe, l’uomo giusto,
il modello perfetto di ogni padre.

O Santa Famiglia di Nazareth,
proteggi le nostre famiglie cristiane.
Imparino da te l’amore alla preghiera,
all’accoglienza, alla reciproca donazione.

Fatelo, ve ne preghiamo!
Spariscano dalle nostre famiglie
le divisioni, le discordie, le gelosie,

i sospetti, l’intolleranza, la durezza,
nemici della quiete e della felicità.

I santi angeli, che vegliano sulla vostra casa,
visitino anche la nostra
e allontanino da essa le insidie del nemico.
Amen.

Il significato della vita
“Professore, qual è il significato della vita?”. Il professore estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: “Ero bambino durante la guerra. Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch’io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza. Con quello che ho, però, posso mandare la luce, la verità, la comprensione, la conoscenza, la bontà, la tenerezza nei bui recessi del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno. Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo per me sta il significato della vita”. E per te?

Il piano di Dio
Durante l’Ascensione, Gesù gettò un’occhiata verso la terra che stava piombando nell’oscurità.
Soltanto alcune piccole luci brillavano timidamente sulla città di Gerusalemme.
L’Arcangelo Gabriele, che era venuto ad accogliere Gesù, gli domandò: «Signore, che cosa sono quelle piccole luci?».
«Sono i miei discepoli in preghiera, radunati intorno a mia madre. E il mio piano, appena rientrato in cielo, è di inviare loro il mio Spirito, perché quelle fiaccole tremolanti diventino un incendio sempre vivo che infiammi d’amore, poco a poco, tutti i popoli della terra!».
L’Arcangelo Gabriele osò replicare: «E che farai, Signore, se questo piano non riesce?».
Dopo un istante di silenzio, il Signore gli rispose dolcemente: «Ma io non ho un altro piano…».

Tu sei una piccola fiaccola tremolante nell’immensità della notte.
Ma fai parte del piano di Dio. E sei indispensabile.
Perché non ci sono altri piani.

Signore, fa’…
Signore, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un’amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa’ che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino, Signore della tenerezza.

Come si conserva un amico
Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: “Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?”.
La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo le palme rivolte verso l’alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece ben aperta l’altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: “Capisco”.

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Il Santo viaggio Novembre 2020

Preghiera per la famiglia
Oh! Casa di Nazareth
scuola del vangelo
ove si inizia a comprendere
la vita di Gesù!
Oh! Santa e dolce dimora
dove Gesù fanciullo
nasconde la sua gloria;
docile e obbediente
si addestra nell’arte del falegname;
dolce e premuroso medita con Maria
la Parola di Dio Padre.
Qui vogliamo apprendere
il valore del lavoro,
della pace, della disponibilità
al volere di Dio.
Oh! Famiglia di Nazareth,
esperta nell’amare e nel soffrire,
dona al mondo, ad ogni famiglia,
la pace, l’amore, la serenità.
Gesù, Maria, Giuseppe,
insegnateci a comprendere
il valore della vera famiglia:
la sua bellezza austera e semplice,
il suo carattere sacro ed inviolabile,
la sua comunione d’amore.

A casa e a scuola
A casa io gioco
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è il mio abbraccio
A casa c’è Mamma
A scuola Maestra
A casa TV
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c’è sole
A scuola c’è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c’è il nido
A scuola c’è il mondo
(B. Tognolini)

Il capitale
Un riccone arrivò in Paradiso. Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa vide che le merci erano vendute a prezzi molto bassi. Immediatamente mise mano al portafoglio e cominciò a ordinare le cose più belle che vedeva.
Al momento di pagare porse all’angelo, che faceva da commesso, una manciata di banconote di grosso taglio. L’angelo sorrise e disse: “Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore”.
“Come?”, si stupì il riccone.
“Qui vale soltanto il denaro che sulla terra è stato donato”, rispose l’angelo.
Oggi, non dimenticare il tuo capitale per il Paradiso.

Preghiera di una mamma
Signore Gesù, insegnami a capire, ad accettare,
a favorire la vocazione dei miei figli.
Guida i miei gesti, ispira le mie parole
perchè nulla in me li ostacoli
nel seguire la strada su cui li hai chiamati.
Fammi attenta ai loro bisogni,
rispettosa dei loro sentimenti,
capace di sostenerli nel momento del dubbio
o della prova.
Donami il coraggio dell’amore disinteressato,
pronto al sacrificio,
E la madre tua Maria
mi sia ogni giorno
di conforto, di aiuto, e di esempio
in questo cammino.
Amen.

Le rose
Due monaci coltivavano rose. Il primo si perdeva nella contemplazione della bellezza e del profumo delle sue rose. Il secondo tagliava le rose più belle e le donava ai passanti.
“Ma che fai?”, lo rimproverava il primo; “come puoi privarti così della gioia e del profumo delle tue rose?”.
“Le rose lasciano molto profumo sulle mani di chi le regala!”, rispose pacatamente il secondo.
C’è una gioia incredibile nel donare. E anche un buon guadagno.

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